Cinema

L'AMORE AI TEMPI DEL COLERA

L'AMORE AI TEMPI DEL COLERA

"L'amore ai tempi del colera" è la storia di due lunghi corteggiamenti. Uno è quello della trama: il giovane Florentino aspetta la sua amata Fermina per 53 anni, 7 mesi e 11 giorni. L'altro è quello del produttore Scott Steindorff con Marquez, nel tentativo di fargli cedere i diritti del libro per un adattamento cinematografico. Chi prima, chi dopo, entrambi hanno ceduto. Il risultato dell'accanimento di Steindorff è un film ben scritto (Ronald Harwood, premio Oscar per "Il Pianista") e ben diretto (Mike Newell, "Harry Potter e il Calice di Fuoco", "Quattro Matrimoni e un Funerale"), seppur manchi di quell'inarrivabile maestà della pagina scritta. La trama intricata di Marquez si perde (un bene? un male?), con un'immersione veloce e senza troppi fronzoli nella storia dei due giovani innamorati. Le loro vite si snodano durante un arco di tempo interminabile, tra guerra civile, rivoluzione industriale e colera. Sullo sfondo di una vera Cartagena e delle locations del libro, il film di Newell vanta una fotografia eccezionale, dall'impatto visivo mozzafiato. Il mondo sudamericano c'è, e con lui tutte le sue languide atmosfere: vedute, paesaggi, musiche, colori e anche attori. Tra di loro, nei panni della madre di Florentino, emerge Fernanda Montenegro, indimenticabile in "Central do Brasil" (in cui, curiosamente, svolgeva più o meno lo stesso mestiere di Florentino). Bravo ma frequentemente monocorde Javier Bardem (Florentino); più a suo agio Benjamin Bratt nel ruolo di Juvenal Urbino, personaggio mai rivale, mai negativo, pennellato con realismo e discrezione. Troneggia la nostra Giovanna Mezzogiorno: la sua Fermina ora è fiera, ora ansiosa, ora disperata, ora felice, ma soprattutto è una donna disincantata a cui forse è sfuggito un sogno, che porta sempre con sè un rimpianto, quello dell'amore non vissuto. Scelta evidentemente non coerente all'essenza latineggiante del prodotto e quindi discutibile, è il mostrare le lettere e i vari scritti vergati in lingua inglese: banale. Ma l'altra essenza del film è l'amore, e Newell lo segue, con presenza costante. Il messaggio di Marquez filtra e il regista lo sublima: l'amore c'è sempre, non solo tra i due protagonisti: è l'amore di una madre per il figlio, di una moglie per il marito, ma soprattutto è la storia di un uomo che ama l'amore. Florentino resta fedele alla speranza di viverlo, un giorno: un personaggio epico, nella sua idealistica ricerca: amore che non vuol dire felicità, ma che comunque vale la pena inseguire, con ottimismo. Colonna sonora delicatissima.